In occasione dei dieci anni dalla prematura scomparsa di Adriano Olivetti, Carlo Scarpa invia a Renzo Zorzi un telegramma, ricordando l’ingegnere con “memore et devota gratitudine”. Ulteriore e inequivocabile attestazione della condivisione di valori  vicende che hanno legato Scarpa e Olivetti, per pochi ma intensissimi anni 

Elena Tinacci, Scarpa/Olivetti. Brani di una storia condivisa
Una piccola e preziosa mostra, visibile fino al 29 maggio 2022 al Centro Archivi del Museo MAXXI di Roma, che racconta attraverso disegni, fotografie, documenti e pubblicazioni provenienti dall’archivio del Museo, lo straordinario ventennio di collaborazione tra un committente illuminato e un artista delle forme. Tra il 1956 e il 1978 il connubio Scarpa/Olivetti ha visto infatti nascere progetti eccezionali come il negozio di Piazza San Marco, la colonia di Brusson e le mostre per British Olivetti.
Il racconto di questa vicenda è affidato anche al volume di Elena Tinacci, “Mia memore et devota gratitudine. Carlo Scarpa e Olivetti, 19546/1978” pubblicato dalle Edizioni di Comunità nel 2018.

Il rapporto del Maestro veneziano con l’imprenditore d’Ivrea e più in generale con il “mondo Olivetti”, trova origine e si consolida all’interno della variegata “comunità” olivettiana: le diverse occasioni di contatto tra i due si inseriscono in una più ampia e poliedrica rete di relazioni dirette e indirette con figure legate all’arte, alla politica, all’università e alla cultura in generale. Ne deriva un rapporto di committenza atipico in cui si scopre un’inaspettata condivisione di valori, temi e vicende che hanno segnato la cultura architettonica italiana nel Novecento.

 

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