Ormai la bibliografia su Adriano, l’Olivetti come fabbrica, il Movimento Comunità, il design e l’urbanistica olivettiane, le Edizioni di Comunità e altro ancora, è vastissima, ma chiunque vorrà occuparsi da qui in poi di Adriano Olivetti e della sua opera non potrà non leggere e non tener conto di questa ricerca e delle sue proporzioni.
dall’introduzione di Valerio Ochetto, primo biografo di Adriano Olivetti, al libro L’impresa ideale tra fabbrica e Comunità. Una biografia intellettuale di Adriano Olivetti, tesi di dottorato di Marco Maffioletti (Dipartimento Studi Umanistici, Université de Grenoble e Università degli Studi di Torino).
Il lavoro di Maffioletti ricostruisce il contesto storico-culturale in cui Adriano Olivetti sviluppò e applicò una concezione di gestione dell’impresa, della cultura e della società innovativi, con al centro la persona e la sua Comunità. Un’analisi che ricompone in un’unica narrazione la continuità tra le “fonti” di Adriano, che si trovano soprattutto nel periodo giovanile, e la loro rielaborazione nell’attività teorica e pratica dell’età adulta. Una ricostruzione che, evitando l’attualizzazione di questo imprenditore lo considera capace di offrire risposte alternative a questioni del convivere sociale ancora aperte nell’Europa di oggi, con il suo affermare la centralità del lavoro, il valore della solidarietà e della libertà, il suo tendere al giusto riconoscimento della persona oltre le barriere socioeconomiche e a forme politiche che tengano conto della complessità sociale e la riducano per rappresentarla nelle istituzioni.
L’impresa ideale tra fabbrica e Comunità è stata selezionata nel 2015 quale migliori tesi pubblicata nella Collana Intangibili, Serie Tesi