Niente è davvero perduto fino a quando ce lo ricordiamo

Niente è davvero perduto fino a quando ce lo ricordiamo

archivio, pavimento FAI Venezia
Niente è davvero perduto fino a quando ce lo ricordiamo
Così diceva la scrittrice Lucy Maud Montgomery nel 1910. Per questo esistono gli Archivi e le Biblioteche, per fare in modo che nulla sia veramente perduto. Nel periodo in cui siamo stati costretti a chiudere al pubblico l’archivio e la biblioteca, abbiamo dato strumenti diversi per l’accesso alla consultazione. Innanzitutto attraverso il portale Archivi Digitali Olivetti, su cui abbiamo investito molte delle nostre energie, realizzato grazie al contributo della Compagnia di San Paolo. Poi con gli inventari di alcune Collezioni/Fondi, pubblicati nella Collana Intangibili. Da quello dedicato alla Biblioteca di Adriano Olivetti  realizzato con il contributo della Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore del MIBACT, a quello del Fondo CEPAS\Angela Zucconi realizzato con il contributo dell’Università degli studi di Trieste.

E infine bisogna ricordare le radici. E allora vi suggeriamo di leggere questo piccolo libriccino che ricostruisce gli anni in cui è nato l’Archivio Storico Olivetti, oggi Associazione Archivio Storico Olivetti. Perché niente è davvero perduto fino a quando ce lo ricordiamo.

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