Imprenditore, industriale, editore, intellettuale e politico, innovatore sociale e precursore dell’urbanistica, Adriano Olivetti (Ivrea 1901 – Aigle 1960) è una delle figure più singolari e straordinarie del Novecento. Il suo progetto di riforma sociale in senso comunitario, articolato attorno all’identità tra progresso materiale, efficienza tecnica ed etica della responsabilità, è oggi riconosciuto come uno tra i modelli più attuali e avanzati di sostenibilità.
Tra il 1932 e il 1960 ha guidato al successo internazionale l’azienda di macchine per scrivere e prodotti per ufficio fondata dal padre nel 1908, rendendo il suo nome sinonimo globale di eccellenza e innovazione. A partire dalla fine della seconda guerra mondiale Adriano Olivetti dà vita a un articolato sistema di interventi sociali, iniziative culturali e azioni politiche che riunisce all’interno di un unico progetto definito “Comunità,”, il cui simbolo è una campana. Alla base c’è l’idea di un nuovo ordinamento costituzionale, un sistema di comunità all’interno di uno Stato socialista e federalista che Olivetti descrive nella sua opera manifesto L’ordine politico delle Comunità, elaborata durante l’esilio in Svizzera tra il 1944 e il 1945.
La morte improvvisa nel febbraio 1960 interrompe una vita tutta rivolta al futuro, all’idea di una società tecnologicamente avanzata, solidale, partecipe e giusta.
Il lascito della sua azione è vasto e complesso, così a due anni dalla morte i familiari e i collaboratori più stretti decidono di costituire la Fondazione Adriano Olivetti con lo scopo di tutelarne la figura e l’opera attraverso una forte vocazione statutaria a trasformare il suo impegno civile, culturale e sociale in rinnovate forme progettuali.
Nel 2018 il complesso di architetture industriali olivettiane di Ivrea viene riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio Mondiale, affermando il valore universale dell’azione olivettiana incarnata nello spirito di quella idea di Comunità “materialmente più fascinosa e spiritualmente più elevata” che Adriano Olivetti continuò instancabilmente a costruire per tutta la vita.
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