Dal 2001 al 2009 la Fondazione Adriano Olivetti ha promosso in Italia il progetto Nuovi Committenti.
Nato all’inizio degli anni Novanta da un’idea dell’artista francese François Hers e sostenuto dalla Fondation de France, Nouveaux Commanditaires (Nuovi Committenti) si è rapidamente affermato come un modello di cittadinanza attiva che promuove nuovi strumenti creativi ponendo l’accento sulla dimensione sociale e politica, oltre che estetica, dell’opera d’arte.
Nuovi Committenti prevede che associazioni o singoli cittadini, possano dare forma ai loro desideri di qualità di vita privata e di lavoro, di integrazione sociale, prendendo parte all’ideazione di un’opera di arte pubblica.
Un’opera d’arte non è solo un semplice oggetto da esporre o da contemplare, ma è anche la progettazione e la realizzazione di un ambiente, di un giardino, è la riqualificazione di uno spazio pubblico, di un sito urbano o rurale, è un intervento che rappresenta la storia e i desideri dei suoi Nuovi Committenti.
Nuovi Committenti permette a chiunque di diventare committente d’arte grazie alla congiunzione di tre attori: il cittadino/associazione, che da destinatario si trasforma in committente, il mediatore culturale, che interpreta l’esigenza della committenza e l’artista chiamato a progettare e poi a realizzare l’opera che risponde a tale esigenza.
La figura fondamentale che conduce la procedura Nuovi Committenti è il mediatore, ovvero colui che individua i committenti, li aiuta ad esprimere la loro domanda in termini di committenza artistica, redige con loro un documento di intenti che definisce la natura dell’opera, individua un artista al quale commissiona un progetto, presenta l’artista alla committenza, negozia la reciproca accettazione dell’opera, e infine segue la realizzazione dell’opera e la sua presentazione.
La Fondazione Adriano Olivetti ha promosso e coordinato la diffusione e l’applicazione del programma Nuovi Committenti in Italia, stabilendo contatti con amministrazioni pubbliche o mecenati privati interessati alla sua applicazione e mediando il processo culturale.
A dirigere il programma Nuovi Committenti per la Fondazione Adriano Olivetti, sono stati Bartolomeo Pietromarchi e Flaminia Gennari Santori.
Documenti, interviste e testimonianze sul progetto Nuovi committenti in Italia appaiono nel documentario The Invisible Object. Art in Social Change (regia di Bartolomeo Pietromarchi, Italia, 2003, DVCAM, 57′) realizzato nell’ambito del progetto europeo Trans:it. Moving Culture through Europe.
Dal 2001 al 2009, sono stati progettate 10 applicazioni di Nuovi Committenti di cui 8 realizzate.
Le 4 applicazioni realizzate a TORINO, sono state precedute da una campagna fotografica di Paola Di Bello nel quartiere Mirafiori Nord, realizzata con il sostegno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte. Il reportage è stato pubblicato nel volume NUOVI COMMITTENTI, a cura di a.titolo, Luca Sossella Editore.
TORINO, Mirafiori Nord, Parco lineare di corso Tazzoli, corso Tazzoli angolo via Frattini (realizzato)
Committenti: un gruppo di studenti liceali
Mediatori: Giorgina Bertolino e Francesca Comisso per a.titolo
Artista: Lucy Orta
Di fronte allo stabilimento Fiat Mirafiori, in un nuovo parco pubblico, è stata realizzata una grande scultura abitabile dalla forma di una cellula. Si intitola Totipotent Architecture ed è stata ideata da Lucy Orta a partire dal desiderio espresso da un gruppo di committenti composto da sette studenti di due Licei del quartiere. Un “atollo”, una specie di porto franco, secondo le loro stesse parole. Un luogo dove potersi incontrare, accomodare, leggere, parlare.
TORINO, Mirafiori Nord, Cappella Anselmetti, via Gaidano 75 (realizzato)
Committenti: un gruppo di insegnanti del quartiere
Mediatori: Francesca Comisso e Lisa Parola per a.titolo
Artista: Massimo Bartolini
Nel cuore del quartiere simbolo della Torino industriale, una cappella settecentesca da anni chiusa per degrado architettonico riapre al pubblico per ospitare un Laboratorio di Storia e storie interamente disegnato da Massimo Bartolini. Destinato a essere utilizzato dalle scuole e visitabile dal pubblico, il pavimento della stanza di accesso alla Cappella è trasformato in archivio, un sistema di moduli in legno concepiti come altrettanti contenitori illuminati dall’interno, che rendono i contenuti che vi saranno raccolti, l’effettivo e al tempo stesso metaforico sostegno ai passi di chi vi accede.
TORINO, Mirafiori Nord, corso Tazzoli angolo via Poma (realizzato)
Committenti: un gruppo di bambini e adolescenti residenti nel complesso di edilizia pubblica di via Poma
Mediatori: Giorgina Bertolino e Luisa Perlo per a.titolo
Artista: Stefano Arienti
Nascosto tra gli alberi di un’aiuola del nuovo Parco Lineare di Corso Tazzoli, Stefano Arienti ha concepito Multiplayer, un campetto multifunzionale attrezzato le cui caratteristiche sono state definite dai suoi giovani committenti. Multiplayer è una struttura capace di ospitare molti giochi: calcio, basket, pallavolo, ma anche giochi di tradizione. Arienti ha inoltre concepito per questo spazio, una speciale pavimentazione, personalizzata da un disegno astratto e “movimentato” in contrasto con le geometrie lineari del terreno di gioco.
TORINO, Mirafiori Nord, Via Scarsellini (realizzato)
Committenti: un gruppo di abitanti del complesso di edilizia pubblica di via Scarsellini
Mediatori: Lisa Parola e Luisa Perlo per a.titolo
Artista: Claudia Losi
Da una prima serie di incontri con gli abitanti è emerso il progetto Affacci, attraverso cui l’artista ha riportato su grandi lenzuola stese dai balconi, ciò che gli abitanti amavano vedere affacciandosi. Successivamente gli abitanti sono stati coinvolti nel ridisegno di una delle grandi aiuole del cortile – fino al quel momento utilizzata solo per il passaggio pedonale. Un’isola verde nella quale sostare, incontrarsi e fare attività con i bambini. Un’area di 600 metri quadrati, circondata da muretti di contenimento ondulati in cemento verde chiaro, caratterizzata da un sistema di sedute e di semisfere piantumate con essenze sempreverdi, inserite all’interno di forme vegetali e animali.
ALPI GRAIE valico alpino tra Italia e Francia, Hospice du Col du Petit-Saint Bernard (progettato ma non realizzato)
Committenti: Association du Petit-Saint Bernard di Sèez
Mediatori: Francesca Comisso e Lisa Parola per a.titolo
Artista: Kim Sooja
La committenza ha espresso il desiderio di creare di un “luogo di raccoglimento” non confessionale all’interno dell’Hospice du Col du Petit-Saint Bernard. Il progetto è stato affidato all’artista coreana Kim Sooja che ha concepito un ambiente semisferico dal pavimento specchiante che accoglie il corpo del visitatore e lo immerge in un’apparente globo di luce. L’ambiente è caratterizzato da una sorgente luminosa posta lungo il perimetro che fornisce la variazione cromatica dell’ambiente ogni 30 minuti ed illumina anche il paesaggio circostante.
MONTALTO DORA (TO), Piazza Prat (progettato ma non realizzato)
Mediatori: Giorgina Bertolino e Luisa Perlo per a.titolo
Committenti: Comune di Montalto Dora, rappresentanti di associazioni e scuole locali
Artista: vedovamazzei (Simeone Crispino e Stella Scala)
La committenza ha espresso il desiderio di realizzare uno spazio multifunzionale adatto a ospitare incontri, conferenze, concerti, spettacoli teatrali e attività didattiche in piazza Prat, accanto alla Biblioteca Civica. Una struttura di nuova concezione che risponda alle esigenze del paese ma che si apra anche al territorio circostante e valorizzi i flussi turistici in maniera innovativa.
CANISTRO (AQ), Valle Roveto (realizzato)
Mediatori: Luca Piccirillo Atelier Ambulante d’Architecture
Committenti: Comunità Montana di Valle Roveto – Zona C; abitanti di Canistro
Artista: Mario Airò
L’intera comunità del paese ha partecipato alla formulazione della committenza per il Belvedere di Canistro, richiedendo a Mario Airò la progettazione di un luogo di sosta e di osservazione dal quale ammirare il panorama della valle visibile anche di notte e la sistemazione del sentiero che collega due contrade del paese attraverso un bosco. Airò ha progettato un Belvedere riproducendo la pianta di una chiesa del paese distrutta durante un terremoto e realizzando un piccolo specchio d’acqua circondato da salici. Il Belvedere, aperto sulla valle e visibile dal paese è illuminato di notte da un disegno che intreccia elementi cosmici – gruppi stellari composti da due stelle che orbitano, equilibrandosi a vicenda, intorno allo stesso centro gravitazionale – e i tracciati delle antiche carte nautiche.
MILANO, Carcere di Bollate (realizzato)
Committenti: II Casa di Reclusione di Milano Bollate
Mediatori: Maria Alicata, Giovanni Fabbrocino, Viviana Saitto
Artista: Francesco Simeti